Birra Moretti e l’identità di un marchio Italiano storico.
La prima volta che ho visto il nuovo Spot Birra Moretti era domenica 18 aprile e la prima cosa che
ho pensato è stata:“Che fine ha fatto il mitico Baffo?”
Superato il momento di stupore mi sono domandata: perché Heineken Italia ha deciso di prendere le distanze in modo così netto dall’Identità del Marchio Moretti? Un’identità forte, costruita in anni di storia, presenza sul mercato ed investimenti pubblicitari.
Moretti, la birra degli italiani, negli anni ha innovato e ampliato l’offerta per accontentare tutti i gusti offrendo a ciascuno la sua specialità.
Il design si è evoluto via via, teso a pulire e semplificare,
mantenendo intatto lo stile del Baffo. Le ultime nate, IPA e ZERO, non si smentiscono.
Ci deve essere una ragione.







Curiosa come sempre per mestiere, ho iniziato ad indagare con l’aiuto di google: lo Spot ha fatto rumore, il nuovo prodotto ha fatto rumore, così ho potuto raccogliere un sacco di informazioni.
Lo spot firmato Armando Testa ha conquistato: grandi talenti in gioco ed un risultato davvero coinvolgente. Il concept della campagna evolve lo storico posizionamento (“sincerità” e “buona compagnia”) e celebra la convivialità cui tutti noi, mai come oggi, aneliamo. Ciò che rende così speciale lo stare insieme è la possibilità di essere pienamente se stessi, sinceri, veri.
Tantissime notizie interessanti.
La ricetta con due diversi luppoli, il primo aggiunto ad inizio bollitura per ottenere un’amarezza lieve e delicata; il secondo, ricco di oli essenziali, aggiunto a fine bollitura per garantire una profumazione floreale.
Le caratteristiche organolettiche. Moretti filtrata a freddo è una lager a bassa fermentazione di colore giallo paglierino, limpido. È leggera, frizzante, poco amara, molto beverina, ideale come bevanda rinfrescante estiva.
L’innovativo processo di produzione, ovvero la filtrazione a freddo, è già indice di cura e attenzione alla qualità in categorie differenti come l’olio o il caffè. La filtrazione a bassa temperatura esalta la purezza della ricetta, eliminando la sedimentazione e i residui di lievito in sospensione.

Il nuovo design.
Una bottiglia dal design inusuale che ricorda uno stile retrò Anni Sessanta, bombata, con tappo a corona. Il vetro è trasparente ed è un vetro speciale: la tecnologia flint garantisce lo stesso grado di protezione dai raggi UV di una bottiglia verde, ma permette di esaltare il colore giallo paglierino del prodotto, evocando freschezza, naturalità, purezza.
Anche il formato è inedito: 55 cl per la grande distribuzione e 30 cl per il fuori casa.
L’etichetta: “Un look sorprendente e innovativo”.
Avvolgente e studiata per raccontare in modo chiaro tutti gli elementi distintivi del prodotto.
Il processo di incollatura perfetta dei lembi, che potrebbe sembrare banale, ha rappresentato una grande sfida per gli ingegneri di Birra Moretti.
Nessuna notizia sulla sparizione del Baffo. Nessuno lo ha notato?
Il marchio mantiene la solita tipografia ma esce dal classico tondo e viene gestito per la prima volta in orizzontale. Variano le proporzioni e il colore e si inserisce in un lay-out completamente nuovo, pulito, freschissimo. L’approccio è moderno, essenziale, nordico e risponde perfettamente al posizionamento ricercato: una birra leggera e dissetante per l’estate.
Riassumendo: etichetta moderna, coerente e funzionale al prodotto.
Ma, dov’è la birra degli italiani? Dov’è l’identità della Marca?
Se l’avessi incontrata per la prima volta sullo scaffale, avrei pensato ad una coraggiosa start-up che, osando sfidare Heineken, era uscita con una nuova birra utilizzando il marchio MORETTI.
Questo è il risultato ricercato da Heniken Italia? Ovviamente no, infatti lo spot anticipa e introduce la novità.
Dunque, perché rinunciare ad una identità di marca forte e legata alla storia del nostro Paese?
L’identità di marca è un Valore unico, prezioso, che si costruisce con il tempo, la coerenza e gli investimenti.
Devono esserci delle ottime ragioni.
Il mercato della birra è in continua evoluzione, soprattutto il segmento artigianale negli ultimi anni ha vissuto una crescita esponenziale.
La fascinazione per lo slow food è un fenomeno che assume via via dimensioni sempre più importanti: cresce l’attenzione alla qualità e alla provenienza della materia prima, ai metodi di produzione tradizionali dove il saper fare dell’Uomo vince sulla standardizzazione a tutti i costi.
L’industria intercetta questo trend, che è trasversale a tutte le categorie food, quindi non è strano che anche le birre industriali ricerchino ed ostentino raffinate tecniche produttive che elevano la qualità percepita del prodotto.
La birra Moretti filtrata a freddo è proprio questo, si affaccia al mercato con tempismo perfetto rispetto alla sua stagionalità (bibita rinfrescante = estate).
Probabilmente si propone di conquistare un mercato giovane, attento alla qualità e all’innovazione. Un target di consumo che non sentirà la mancanza del caro vecchio Baffo.
O forse si?
Lo scopriremo presto, l’estate è alle porte.
