Quando il packaging si trasforma in uno strumento di comunicazione one-to-one tra prodotto e consumatore
Ogni packaging con il suo contenuto rappresenta una storia a sé, un’esperienza unica.
La sua creazione è oggetto di analisi e studio, di pulsione creativa e di ricerca del supporto più adatto, fino alla definizione e alla preparazione di un file eseguibile in stampa che l’Agenzia consegna nelle mani dello stampatore scelto.
La stampa è un passaggio chiave della creazione, saper scegliere la tecnica di stampa influisce sul risultato finale e sui costi. Ecco perché è molto importante comprendere le differenti tecniche di stampa ed i loro vantaggi.
Sin dalla sua nascita, il progresso tecnologico e culturale ha influenzato il cammino della stampa e delle sue diverse applicazioni.

LE TECNICHE DI STAMPA
Analizziamo insieme quali sono le tecnologie di stampa più utilizzate oggi per un packaging che farà da contenitore ad un prodotto che si propone al mercato food&beverage.
È importante qui sottolineare che la funzione primaria del packaging è quella di contenere, proteggere e trasmettere le informazioni indispensabili al consumatore affinché possa compiere una scelta consapevole. Ciò che fa del packaging un invincibile strumento di marketing e comunicazione è invece quella di attrarre, sedurre, convincere e indurre alla scelta del nostro prodotto. Il packaging è il principale punto di contatto tra prodotto e mercato e per questa ragione è molto importante curare ogni fase della creazione, dallo studio fino alla stampa.

La stampa flessografica
Chiamata anche Flexo, è un sistema di stampa rotativo diretto.
Vengono utilizzati rulli di gomma chiamati clichè (o gomme nel gergo) che non sono altro che la matrice che, ricevendo una leggera pressione, trasferisce l’inchiostro sul supporto.
È una tecnica tutt’oggi molto utilizzata poiché versatile, consente di stampare su svariati supporti, dal cartone ondulato al cellophane e con inchiostri atossici, requisito fondamentale in ambito alimentare.
La stampa serigrafica
È una tecnica con origini antichissime (dal greco “stampa su tela”), le prime testimonianze risalgono al X secolo d.C. quando gli inchiostri venivano passati su telai di seta.
In che cosa consiste?
Partendo dal file eseguibile in stampa vengono realizzate le pellicole o lucidi per serigrafia utilizzando computer e appositi programmi con software specifici per la separazione dei colori: in questa fase viene valutato il numero di colori da stampare. In serigrafia ad ogni colore corrisponderà un lucido, ovvero la pellicola in poliestere sulla quale viene stampata ad alta definizione la grafica corrispondente al colore.

Si procede quindi alla preparazione dei telai: i tessuti scelti vengono tensionati su una cornice di metallo e poi, attraverso un processo di fotoincisione, immagini e scritte vengono trasferite dai lucidi al tessuto di serigrafia. Il processo di produzione del telaio può avvenire anche con sistemi di incisione diretta, ovvero digitale, che non prevede l’utilizzo dei lucidi.
L’applicazione nel settore Food&Beverage riguarda soprattutto la stampa su vetro, per la quale si
utilizzano appositi colori in polvere: è possibile stampare tutti i colori desiderati, compreso l’oro (che è proprio oro) e l’argento (che è platino), tenendo presente che alcuni colori non sono miscelabili (il rosso al selenio per esempio non è miscelabile e va sempre stampato puro). Un grosso limite di questa tecnica è la difficoltà di stampa le figure retinate: non è infatti possibile utilizzare retini fini a causa dell’elevata densità del colore. I colori infine non possono essere utilizzati in sovrapposizione perché tutti coprenti (diversa è la serigrafica HD utilizzata sui tessuti, che permette di stampare in quadricromia e di gestire i retini)
La stampa off-set
È la tecnica di stampa più utilizzata e tradizionale nel mondo della Carta (cataloghi, calendari, espositori, packaging) ed è di tipo indiretto.
Perché?
L’immagine non viene direttamente impressa dalla lastra alla carta, ma attraverso un sistema di rulli, così da poter stampare anche su supporti irregolari. Dunque, la lasta in alluminio che è piana sfrutta il meccanismo della repulsione chimico-fisica dell’inchiostro con l’acqua. Le parti in alluminio che non devono contenere inchiostro vengono infatti bagnate dall’acqua e la lastra riceve l’inchiostro solo sulle zone asciutte. La precisione di questa tecnica di stampa è elevatissima, parliamo infatti di micron.


La stampa rotocalco
È una tecnica di stampa diretta con più di 100 anni di vita. Il procedimento è molto semplice, abbiamo un rullo inchiostrato che deposita direttamente l’inchiostro sul supposto. Il rullo è di metallo, solitamente acciaio, ricoperto da un sottile strato di rame che viene appunto inciso. Quanto è più profonda l’incisione maggiore sarà la quantità di inchiostro depositato e dunque l’intensita del colore. Negli ultimi decenni è stata in parte sostituita dalla stampa flessografica, più economica in termini di costi clichè e più flessibile anche per basse tirature.
La stampa digitale
È una tecnica diretta che, rispetto al sistema di stampa tradizionale offset o flessografico, non necessita della preparazione di lastre o matrici poiché l’immagine viene impressa direttamente sul supporto tramite processi elettronici.

Vengono ridotti in modo drastico i costi di avviamento stampa (quelli relativi ai famosi cliché o impianti di stampa siano essi gomme, lastre o cilindri) e i tempi (per la produzione degli impianti normalmente è necessario considerare dalle 2 alle 4 settimane lavorative, a seconda del supporto), il che rende la stampa digitale una soluzione ideale sia per le piccole e medie tirature, che quando è importante ridurre il time-to-market o effettuare test di mercato in modo più sofisticato e agile. Infine, aspetto non trascurabile, qualsiasi modifica al packaging (pensiamo agli aggiornamenti normativi per esempio) non implicano ulteriori investimenti in impianti stampa.

La stampa digitale non dorme mai
La stampa digitale è un’entusiasmante opportunità, che negli ultimi 25 anni ha visto un’evoluzione tecnologica incredibile. Le nuove tecnologie nella produzione di stampanti (per citarne una “HP Indigo”) stanno cambiando la relazione tra packaging e prodotto (o servizio). Case History di successo come “Le Melinda Piccoline”, o la campagna “Share a Coke” sono esempi che coinvolgono marche di rilievo ed evidenziano come il packaging possa diventare protagonista di un rapporto one-to-one con il consumatore.
Nel caso “Le Piccoline Melinda”, vediamo una stampa diretta su cartone che riproduce grafiche differenti nell’ambito di un concept “Game” studiato per i più piccoli: le confezioni infatti diventano un piccolo bus, un aeroplano, o una nave.

Coca Cola, con la campagna “Condividi una Coca – Share the Coke” ha personalizzato le etichette con più di 250 nomi diversi con tirature elevate, cosa che non sarebbe stata possibile prima della Stampa Digitale.

Le applicazioni appena citate si integrano perfettamente in un paradigma di Sostenibilità e riduzione degli sprechi, ma anche di grande personalizzazione e coinvolgimento tra Brand e consumatore.
Il Digitale garantisce una definizione di stampa molto alta. Le agenzie di comunicazione e design, non dovendo temere problemi di fuori registro, possono lavorare con i colori in modo più libero e creativo, il reparto che si occupa della preparazione del file eseguibile non deve ragionare la selezione del colore in modo macchiavellico al fine di ottenere la miglior resa al miglior costo. Gli stampatori non sono costretti a ripetute calibrature dei colori in fase di avviamento stampa, con conseguente spreco di tempo e materiale. Il cliente è sempre soddisfatto perché il risultato finale corrisponde alla prova stampa (il cromaline digiltale, per l’appunto).
A nostro parere, possiamo definire la stampa digitale un piccolo passo “green” nel mondo della stampa.
Il fatto che vengano prodotti i giusti quantitativi riduce nettamente gli scarti e l’obsolescenza di materiali e incarti, che molto spesso per fattori esterni come Normative e Direttive diventano addirittura inutilizzabili e si trasformano in materiali da smaltire.
Da non sottovalutare, la possibilità di utilizzare inchiostri esclusivamente a base acqua, con un’impronta ecologica molto bassa in una concezione di economia circolare.
È fondamentale che tutti gli operatori della Filiera conoscano e approfondiscano questa tecnica di gestione digitale del colore.
Se vuoi approfondire e “vestire” il tuo prodotto Food con questa interessante tecnica compila il form qui sotto: